
Il colza non è una coltura per principianti, né una coltura facile.
Storia
Colza da olio – una pianta coltivata da molto tempo Il Colza (Brassica napus) appartiene alla famiglia delle Cruciferae. Non si conoscono forme selvatiche, ma il colza, probabilmente si è originato da un incrocio tra rapa bianca e cavolo. In Europa i primi riferimenti all’uso di colza risalgono al 14° secolo. Dal tardo Medio Evo, l’olio di colza veniva principalmente utilizzato come olio da illuminazione nell’Europa settentrionale. L’olio di colza era poco adatto al consumo umano a causa dell’alto contenuto di acido erucico, ma era comunque utilizzato per uso alimentare dalle classi più povere.
La coltivazione del colza ha avuto un notevole sviluppo in Germania tra le due guerre mondiali, quando l’olio di colza era l’unico olio disponibile in quantità sufficienti, ed era il componente di base della cosiddetta “margarina di guerra”. Ci fu una selezione accurata che portò al suo utilizzo come olio ad uso alimentare. Al posto dell’acido erucico, inadatto al consumo umano si è aumentato notevolmente il contenuto degli acidi linoleico e linolenico, acidi grassi a C18, migliori dal punto di vista nutrizionale.
Dal 1974-76, la coltivazione di colza in Germania si è completamente orientata verso queste cosiddette varietà “0”. Il contenuto in olio è di oltre il 40% e dopo l’estrazione il “panello” residuo può essere utilizzato come cibo ad alto contenuto proteico per gli animali.
Un ulteriore processo di selezione era richiesto per ridurre il contenuto dei cosiddetti "glucosinolati" che sono nocivi agli animali. Le varietà attualmente in produzione sono caratterizzate da assenza di acido erucico e da un basso contenuto di glucosinolati e sono conosciute come varietà a doppio zero (“00”). Dopo questi miglioramenti l’olio di colza grazie alla bilanciata composizione in acidi grassi e, in particolare, al contenuto di Omega-3, è diventato il più salutare degli oli vegetali.
Oltre all’ uso alimentare, si è sviluppata la possibilità di utilizzarlo grezzo come carburante per macchine agricole e, dopo esterificazione, per la produzione di biodiesel, aprendo un secondo importante campo di utilizzo.